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Adalberto Tiburzi | all galleries >> Rome architecture (historical) >> Rome, lost in the Maze >
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Jane Grey 25-Dec-2018 10:29
Una immagine inquietante in cui le cose non sono ciò che sono, e neppure quello che sembrano; non sono nel luogo in cui pensi che siano, e spesso si trasformano in qualcosa d’altro o nel loro opposto.
La finestra ci appare come uno specchio, in cui si riflettono un albero carico di arance e lontani palazzi posti alle nostre spalle. Ma improvvisamente diventa un’apertura su un “altrove”, con un albero senza frutti e lontani palazzi situati davanti a noi. Cambia la realtà, cambia la collocazione...
Lo spessore della parete del portone murato è delineato da un’ombra arcuata che si va restringendo, e il muro che lo chiude ci appare obliquo da sinistra a destra, e da dietro in avanti. E l’ambiguità di questo indefinibile spessore risulta ancora più sconcertante se paragonata alla evidenza dello spessore della finestra.
La superficie della parete è obliqua, va dall’avanti all’indietro, sembra debba cadere. Anche il triangolo di cielo disegna una breve linea obliqua, e solo l’esile tronco dell’arancio segue una linea vagamente verticale, in mezzo alle discordanti linee oblique di tutta la composizione.
La Vertigine che questa fotografia provoca deriva dallo sfaldamento delle immagini, dagli squilibri delle superfici e dalla quasi totale assenza della linea perpendicolare, rassicurante segno della nostra unica, tranquillizzante certezza: la forza di gravità.
Davanti a questa fotografia torna in mente la concezione di T.S Eliot sull’arte: la poesia non deve esprimere le emozioni ma trovare nella realtà concreta e quotidiana il “correlativo oggettivo” in oggetti e situazioni capaci di evocarle, in modo che “quando siano dati i fatti esterni, che devono concludersi in un'esperienza sensibile, l'emozione ne risulti immediatamente evocata”.
Ciò che Eliot dice della poesia vale anche per la fotografia. Come accade per questa Finestra che, con le sue immagini paradossali, diviene il “correlativo oggettivo” delle nostre inquietudini profonde. Come quelle evocate da alcuni quadri di De Chirico o da alcuni surrealisti.
type07-Feb-2007 14:23
I'd never noticed this one. So well seen and such an odd, dreamlike collection of elements.
Willa Dios22-Sep-2005 22:29
Superb everything here. Adal, you turn eveything you point that camera at into magic. This is wonderful.
Jeanne Newman04-May-2005 15:24
The picture within a picture -- your sky/tree image in the window contrasts perfectly with that marvelous and oh-so-Italian yellow stucco. And the orange tree!! Perfect!
Guest 30-Apr-2005 18:26
Almost surreal.
Bravo!
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